lunedì 26 ottobre 2009

Occasioni perdute



Shigeru Ban, progettista giapponese, maestro della leggerezza e del riciclaggio ecologico è diventato popolare in Giappone nel 1995, quando disegnò e realizzò, su larga scala, abitazioni economiche e di rapido montaggio per i terremotati di Kobe, impiegando come materia prima essenziale tubi realizzati con carta riciclata. Progettò delle abitazioni di 16 metri quadrati, con pareti fatte da tubi di cartone e fondazioni costituite da cassette per bottiglie di birra, riempite con sabbia. Tecniche simili furono usate anche per ricostruire temporaneamente la chiesa di Takatori e per il padiglione giapponese presentato all'esposizione di Hannover nel 2000. E' proprio l’utilizzo di carta e cartone, materiali non convenzionali in ambito di design e architettura che lo hanno reso uno dei giovani architetti più brillanti sulla scena internazionale. Minimalismo e sperimentazione legati alla sostenibilità sono le costanti entro le quali si muove l'architetto orientale, in netta contrapposizione alla declinazione hi-tech di molta architettura contemporanea. Alcuni mesi fa l'architetto giapponese, membro della “Voluntary Architects Network", si era offerto di progettare la ricostruzione del Conservatorio dell'Aquila: la realizzazione sarebbe stata in parte fimanziata dall'ambasciata giapponese e in parte da gruppi finanziari in Europa. Una possibilità per la regione Abruzzo di vedere realizzato un progetto straordinario dell'architettura moderna in una regione dove lo stato dell'architettura sembrerebbe definitivamente perduta. Lo stato italiano ha preferito far vincere ad una ditta di carpenteria metallica, con un’offerta al ribasso e senza assicurazioni alcuna sulla sicurezza e l’acustica del complesso, l'appalto con scadenza 22 settembre alle ore 13. Alcuni cronisti hanno intervistato la Protezione Civile che si è giustificata dicendo che “il bando non era chiuso”, e questo il 25 settembre, tre giorni dopo la data ufficiale di chiusura e ha continuato dicendo “fermo restando il parziale finanziamento assicurato dal Giappone di 500mila euro, non risultano esserci altre risorse, tanto meno provenienti dall’estero, per coprire la restante parte dei costi dell’opera. Si è quindi ritenuto di procedere ad una gara pubblica - conclude il Dipartimento - così da garantire, come sempre, la massima trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici”. Ma ascoltato l’architetto Alessandro Marcello Boldrini, assistente di Shigeru Ban emerge un'altra verità: “Ban ha inviato il progetto alle fondazioni e ai gruppi finanziari più importanti d’Europa. Tutti avevano accettato di sostenerlo”.Come può essere accaduto? "la cultura vince la miseria" ma non in Italia, quando le case nascono per speculazioni di un gruppo di individui ai danni di altri individui, le cose, in questo caso le case non possono essere costruite con "amore" da qui il senso di miseria e di squallore di certe costruzioni che hanno tutte un senso di provvisorio, di malato. Abitate in attesa di andare via.

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