martedì 15 dicembre 2009

Perche rileggere "l'opera da tre soldi" di Brecht?

Perchè fuori nevica e la stufa non scalda abbastanza, perchè sono due gradi e non ho voglia di uscire, perchè il romanzo iniziato non mi piace, sembra scritto da una bambina, perchè il mio migliore amico mi ha dato buca, perchè tutto sommato non siamo tanto diversi dai personaggi, perchè non ho voglia di vedere la tv tanto non c'è mai niente, perchè oggi ho ascoltato Piazzolla e mi ha straziato il cuore, perchè qualcuno doveva essere con me stasera ma non è venuto, perchè la cena sarà frugale e non mi sazierà, perchè la mia cagna ha deciso di starsene seduta dal lato opposto del divano, perchè le persone ti chiamano solo quando hanno bisogno di dirti qualcosa e mai per sapere come stai, tranne te mamma che mi chiami e stai in silenzio e allora capisco che è solo una telefonata per sapere se sono ancora viva, perchè ci mostra delle cose che non desideriamo vedere, perchè alcune cose andrebbero rilette più volte nella vita, perchè mi va e basta.
Bisogna che succeda qualcosa di nuovo. Il lavoro che faccio è troppo difficile, perchè il mio lavoro consiste nell'eccitare la compassione umana. Vi sono alcune cose -poche!- capaci di commuovere l'uomo, alcune poche, ma il male è che, se le usate di frequente, perdono il loro effetto. Perchè gli uomini hanno la tremenda facoltà di rendersi insensibili per così dire a proprio piacimento. Così per esempio avviene che un uomo, che veda un altro uomo fermo all'angolo di una strada con un moncherino al braccio, la prima volta resti così turbato da dargli senz'altro dieci penny, ma la seconda volta gli da soltanto cinque penny, e se lo vede una terza volta, lo consegna tranquillamente alla polizia. Lo stesso accade con le risorse di ordine morale.

venerdì 4 dicembre 2009

"Biscotti al malto fiore per un mondo migliore"


Ti prepari fin da bambina ad affrontare la vita perché ti insegnano che devi essere brava e buona per avere successo e, in questo modo, all’età di quattro anni, ti fottono il resto della vita.
Ti impegni duramente durante i cinque anni delle elementari imparando a memoria poesie incomprensibili che dovrai ripetere con un grande, vacuo sorriso la vigilia di natale, vestita da scozzese nel cuore dell’inverno, ma tu abiti in Italia e hai un gran caldo e le calze di lana ti prudono da morire. Ma fai finta di niente e non ti fai tante domande perché tu sei fortunata, così ti hanno ripetuto dall’età di quattro anni. “Sono pronta mamma ho studiato la poesia e prenderò un bel 9 ma qualcuno potrebbe insegnarmi ad attraversare la strada perché oggi mi hanno messo quasi sotto?” Affronti le medie con coraggio fai finta di niente quando il bullo della terza c ti lancia la cartella, ogni giorno, nella spazzatura e tu alta 1.10 ti devi immergere nell’immondizia di tutto il quartiere bene della città, scoprendo che non sono così raffinati nel mangiare come nel vestire. Ma tu vai dritta per la tua strada perché il tuo dovere è andare in chiesa la domenica e prendere ottimo nella verifica di matematica: suvvia non è così difficile…lo fanno tutti! Arrivano le superiori ed è un trauma perché in classe con te ci sono i figli dei quartieri poveri, quelli che ti fumano in faccia e non sanno neanche che cosa sia un libro ma te ne innamori e così cerchi di fare la ribelle ma solo a giorni alterni perché bisogna studiare e non perdere tempo, mai. Ti laurei con 110 e pensi “sono arrivata” finalmente posso rilassarmi, ma è un pia illusione e dura quanto bere un caffè. “Ci sono persone che hanno fatto un master all’estero, devi farlo anche tu altrimenti non sei nessuno!” e così riparti per altri anni: corsi di perfezionamento, master, corsi di specializzazione ma incominci a diventare pallida ma non importa, puoi farti qualche lampada. Manca il ferro? Iniettiamo. Troppi zuccheri? Dieta ipocalorica. Una mattina mi sono svegliata con un gran mal di testa: sindrome da affaticamento cronico. La nostra generazione vive di illusioni , essere brave e preparate non serve a niente, siamo rimaste ferme: il mondo girava e noi ferme ad aspettare. Alla fine la verità è semplice: il figlio del dentista è dentista, la figlia della farmacista è farmacista , il figlio del notaio è notaio, la dirigente dell’ospedale è l’amante del direttore amministrativo ma sssh non lo deve sapere nessuno ma lo sanno tutti, la ministra l’ha data ad un altro ministro di un altro ministero, se sei transessuale puoi andare in giro in porsche ma poi ti uccidono, nel tuo ufficio tutte l’hanno data al capo-gallo tranne te che infatti sei rimasta a casa . Che fine ha fatto quella tua compagna di classe alla quale facevi sempre copiare i compiti? Ah. è entrata in politica e gira con le guardie del corpo.