domenica 4 ottobre 2009

Mangia il pesce azzurro che fa bene al cervello

Vorrei guardare negli occhi, cercando uno spiraglio di umanità, quegli esseri criminali che, in un gesto folle e disgraziato, hanno affondato navi cariche di sostanze radioattive. Vorrei poter chiedere a quei mentecatti se nella stessa estate hanno concesso ai propri figli o nipoti di fare il bagno in quel mare radioattivo. La risposta in uno stralcio dalle intercettazioni telefoniche tra i due boss calabresi "Basta essere furbi, aspettare delle giornate di mare giusto, e chi vuoi che se ne accorga?". "E il mare? Che ne sarà del mare della zona se l'ammorbiamo?". "Ma sai quanto ce ne fottiamo del mare? Pensa ai soldi che con quelli, il mare andiamo a trovarcelo da un'altra parte...".
Il ritrovamento dell'ultimo relitto di un mercantile carico di fusti sospetti al largo di Cetraro (CS), avvenuto il 12 settembre 2009, conferma le denunce di Legambiente e WWF sulle “navi a perdere”, affondate in mare volontariamente per smaltire in modo rapido e illegale rifiuti tossici e radioattivi. È bastato che un magistrato volesse fare chiarezza per trovare le prove di quanto più volte denunciato dalle due Ong dalla metà degli anni ’90 quando la prima nave, battente bandiera maltese, cola a picco al largo di Capo Spartivento. Ad avvallare la tesi dei magistrati sta la testimonianza di Fonti, collaboratore di giustizia, riguardo altre due navi fatte inabissare a Metaponto e Maratea, ma sta anche una relazione firmata dal dottor Giacomino Brancati - medico e consulente della Procura di Paola – nella quale si spiega come “si può confermare l’esistenza di un eccesso statisticamente significativo di mortalità nel distretto di Amantea rispetto al restante territorio regionale, dal ‘92 al 2001, in particolare nei comuni di Serra d’Aiello, Amantea, Cleto e Malito”. Ma chi ha coperto per anni il traffico di rifiuti? Com'è stato possibile che, per oltre 10 anni, le istituzioni hanno permesso questo scempio a danno nei nostri mari e della nostra salute? La risposta è in quegli intrecci tra politica, servizi segreti, faccenderi e criminalità internazionale ai quali siamo così abituati e assuefatti da pensarli leciti e normali.

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