martedì 29 settembre 2009

la situazione delle donne nel mondo

Ci sono notizie che non meritano di essere ricordate, altre che vengono dimenticate fino a che non riemergono con forza, inaspettatamente e sono quelle che fanno più male. Dopo aver visto ieri sera lo spettacolo degradante, durante la trasmissione di Gad Lerner, di due donne intelligenti ma dalla dialettica maschilista e sessista, mi sono svegliata pensando alla situazione delle donne in altri paesi e mi è venuto in mente il film “bordertown” di Gregory Nava. Quel film mi aveva colpito terribilmente ed evidentemente il mio cervello non ha mai saputo relegarlo tra i ricordi più vecchi, quelli oramai privi di emozioni. Di quelle donne non parla più nessuno. Oggi sul giornale “ Norte de Ciudad Juarez” in prima pagina leggo un articolo drammatico di Hérika Martínez Prado che parla di 428 casi di delitti a sfondo sessuale tra stupri e molestie, perpetuati a carico di donne, dall’inizio dell’anno. Vorrei che le donne si indignassero e avessero un sentimento di rivolta contro i silenzi di tutti quei giornalisti che decidono cosa mettere nei propri giornali e che non alzano mai la voce su quelle barbarie, anche se lontane da noi ma non troppo, sintomo preoccupante della condizione femminile nel mondo e che si preoccupano di raccontarci che usare la donna come un oggetto per i propri fini commerciali o personali è segno di virilità e normalità. Se questo poi viene raccontato da donne fa ancora più male…

lunedì 28 settembre 2009

Povera Italia!

Un tempo ero un’accanita lettrice di mensili femminili, li leggevo avidamente e mi soffermavo a guardare le pagine pubblicitarie con molto interesse, studiandone i dettagli. Ultimamente hanno perso improvvisamente il loro fascino: mi sembrano tutte uguali e le pubblicità mi sembrano ideate da gruppi di uomini-massa, misogini e privi di gusto. Il prodotto passa in secondo piano, tanto è vero che se non ci fossero le descrizioni o il brand in evidenza si farebbe fatica ad individuare il soggetto della pubblicità. Dov’è finita la creatività? Che tipo di messaggio vogliono inviare alle lettrici questi analfabeti comunicatori? Per quanto tempo ancora il sesso e la bellezza venderanno sogni a milioni di adolescenti? E chi sono queste giovani ingenue donne che comprano i prodotti senza sentirsi manipolate?
Mi piacerebbe conoscere quali sono gli investimenti delle grandi aziende, verso chi e cosa?, a chi andranno i miei soldi? i prodotti che acquisto hanno utilizzato bambini come manodopera o la crema che mi spalmo tutte le mattine in faccia è cruelty free?. Ma questo interessa solo a me.
Secondo la logica commerciale, per pulire casa devo sempre indossare i tacchi ed essere truccata? Che cosa succede se non lo faccio? Verrò lapidata o fulminata dal dio della pubblicità? Mi scuso con tutto il mondo pubblicitario perchè quando sono a casa voglio avere il diritto di rimanere in pigiama, con i capelli raccolti e i calzini di un colore diverso dall’altro. Voglio avere il diritto a mangiare un doppio Mac nel centro di Milano senza sentirmi una balena, di indossare le mie adorate ballerine senza che gli altri mi facciano sentire inadeguata perchè non barcollo in un tacco 15, vorrei tenermi le mie rughe che raccontano tanto di me senza dovermi iniettare del botulino che fa tanto bene alla pelle ma mi fa diventare uguale a tutte le altre.
Ma quello che mi preoccupa di più sono le nuove generazioni, formate da pubblicità spazzatura, da programmi trash e dal nulla culturale. Che cosa vuoi fare da grande, figlio mio? “ …voglio fare il tronista!”. Povera Italia ! questa volta lo dico io.